Per conoscere qualcosa nel mondo è necessario un criterio, e la cognizione dell’Islam non fa eccezione a questa regola. Il significato di “cognizione” è distinguere tra una cosa e un’altra, ad esempio distinguere tra il bene e il male, il vero e il falso, il giusto e lo sbagliato, ciò è possibile solo se esiste un criterio per distinguerli. È chiaro che, senza un criterio, il giudizio non è possibile, ma se presumibilmente fosse possibile, ognuno giudicherebbe in modo diverso, e alla fine ciò renderebbe il giudizio impossibile; perché senza un criterio non è possibile distinguere quale giudizio sia corretto e quale errato. I disaccordi dei musulmani che hanno portato alla loro debolezza e alla forza dei loro nemici possono essere dovuti alla mancanza del criterio di cognizione o alla non aderenza a esso, e ciò rende ancor più evidente la necessità del criterio di cognizione e l’aderenza a esso. [Ritorno all’Islam, p. 6]
I disaccordi dei musulmani sono causati dalla loro differente conoscenza dell’Islam; nel senso che i diversi individui e gruppi musulmani hanno una differente cognizione dell’Islam e non accettano l’altrui cognizione di esso. È ovvio che non è possibile rimuovere questi disaccordi senza acquisire un’unica cognizione, e per acquisire un’unica cognizione ci deve essere un unico criterio. Molteplici criteri portano a molteplici cognizioni, e molteplici cognizioni causano disaccordo, e il disaccordo non è un bene per i musulmani; poiché Dio ha detto: ﴿وَاعْتَصِمُوا بِحَبْلِ اللَّهِ جَمِيعًا وَلَا تَفَرَّقُوا﴾; “Aggrappatevi saldamente alla fune di Dio tutti insieme e non dividetevi”, e ciò è anche una prova che la fune di Dio è una; perché se fosse molteplice, aggrapparsi saldamente a essa non porterebbe all’unità, ma sarebbe essa stessa un fattore di divisione! [Ritorno all’Islam, pp. 6 e 7]
Oggi, sotto l’influenza di filosofi atei come Machiavelli (morto nel 1527 d.C), che furono eredi dei Sofisti, il mondo della miscredenza ha subordinato i valori morali ai propri desideri e ha presentato nuove definizioni di concetti fondamentali, che sono differenti dalle loro definizioni naturali e storiche. Ad esempio, nel loro lessico, la giustizia e la libertà hanno trovato nuovi significati che sono basati più che altro sul relativismo nella loro visione del mondo. Secondo loro, proprio come i Sofisti, la verità è subordinata alla loro opinione, e tutto ciò che è compatibile con i loro interessi è buono, tutto ciò che non è compatibile con i loro interessi è cattivo! È chiaro che quest’antropocentrismo è un movimento contro il teismo, e che coloro che l’hanno fondato non credevano in Dio; perché nella visione divina del mondo, Dio è l’origine della verità e l’essere umano è considerato subordinato alla verità, mentre nella visione ateistica del mondo, l’essere umano è l’origine della verità e Dio non ha alcun ruolo in essa. In altre parole, la credenza nell’unità della verità è un credo monoteistico che deriva dalla credenza nell’unità di Dio come origine della verità, mentre la credenza nella pluralità della verità è un credo politeistico che deriva dalla negazione dell’unità di Dio e dalla credenza in numerose origini per la verità. [Ritorno all’Islam, p. 8]
Attualmente è apparso un altro gruppo denominato “Pluralisti”, che crede apertamente nella pluralità della verità e della sua cognizione, e approva interpretazioni diverse di un unico testo. Non c’è dubbio che questa corrente non sia una corrente islamica e sia stata creata sotto l’influenza di correnti ateistiche; perché quando il mondo islamico si è mischiato con il mondo della miscredenza e ha posto l’interazione con esso come alternativa al confronto con esso, un gruppo di musulmani che aveva una scarsa conoscenza dell’Islam e che non si impegnava in esso, consciamente o inconsciamente, adottò una posizione passiva e, stupito dalle ingannevoli apparenze mondane del mondo della miscredenza, assunse il colore, l’odore e il sapore dei miscredenti. Tuttavia, questo approccio non può essere interamente considerato come un dono del mondo della miscredenza; perché le sue radici possono essere rintracciate tra gli stessi musulmani nei primi secoli islamici, e la somiglianza tra loro non significa necessariamente che siano collegati; come Dio Onnipotente ha detto: ﴿يُضَاهِئُونَ قَوْلَ الَّذِينَ كَفَرُوا مِنْ قَبْلُ﴾; “Le loro parole sono simili alle parole di coloro che prima di loro non credettero”, e ha detto: ﴿كَذَلِكَ قَالَ الَّذِينَ مِنْ قَبْلِهِمْ مِثْلَ قَوْلِهِمْ ۘ تَشَابَهَتْ قُلُوبُهُمْ﴾; “Coloro che sono venuti prima di loro hanno pronunciato discorsi simili, i loro cuori si somigliano”. [Ritorno all’Islam, pp. 9 e 10]
Per “criterio di cognizione” s’intende ciò che è conosciuto di per sé stesso e permette di conoscere altre cose; nel senso che non serve nient’altro per conoscerlo, e mediante esso sono conosciute altre cose; come la luce che si vede di per sé stessa e permette di vedere altre cose. Questo significa che il criterio stesso di cognizione non ha bisogno di essere conosciuto; perché se esso stesso ha bisogno di essere conosciuto, allora anche il conoscerlo richiede un criterio, e ciò implica un regresso infinito che non è possibile. Le cognizioni dell’essere umano devono inevitabilmente condurre a una cognizione autoevidente che è l’origine di tutte le cognizioni e che non è essa stessa originata da alcuna cognizione; perché ciò che ha bisogno di essere conosciuto non può essere un criterio di cognizione; poiché esso stesso ha bisogno di un criterio di cognizione. Con questa spiegazione, le persone che adottano una cosa del genere come loro criterio di cognizione non dovrebbero essere sicure della loro cognizione; perché la loro cognizione è debole e infondata; come qualcuno che ha fatto costruire le fondamenta sulla sabbia e vi può sprofondare in qualsiasi momento. [Ritorno all’Islam, pp. 10 e 11]
Conosco coloro che sono stati prima di me, hanno parlato molto e ti hanno irritato; perché molte delle loro parole erano bugie, ed hanno detto cose di cui non avevano alcuna conoscenza, ed un gruppo di loro ti vuole solo per sé stesso, e non parla se non per ingannare. Ti chiamano ad una verità con la quale loro stessi non hanno alcun rapporto e vogliono per te un bene di cui loro stessi non beneficiano! Queste persone hanno fatto della religione un supporto per acquisire potere e dell’Aldilà un pretesto per questo mondo; altrimenti, loro non conoscono la religione come devono, né desiderano l’Aldilà come merita di essere desiderato. Ora ti parlo, mentre non ho né speranza per il potere né avidità per questo mondo. Io sono un uomo tra voi, che è considerato debole sulla terra come voi, e non cerco di essere superiore a voi né di causare corruzione sulla terra. Non voglio altro che prescrivere il bene e proibire il male, affinché Dio faccia ascoltare chi vuole e renda sordo chi vuole, e tu come lo sai?! Forse cambia alcune cose e rivela alcune cose; perché Egli ha potere su ogni cosa e piena conoscenza di tutto. [Lettera 1]
Sappi che la salvezza è il fine delle persone pie, e la pietà è il titolo per il culto di Dio, e il culto di Dio è in verità obbedienza a Lui, e l’obbedienza a Lui è compiere i doveri ed evitare le materie proibite che Egli ha enunciato nel Suo Libro e nella Sunnah del Suo Profeta. Perciò i servi di Dio sono persone pie che compiono azioni giuste, dicono la verità e si astengono con pazienza da ciò che è proibito; coloro i cui cuori tremano per il timore di Dio, e si sistemano al loro posto sperando in Lui; coloro le cui labbra si sono seccate per aver menzionato Dio frequentemente, e il cui stomaco si è assottigliato a causa del digiuno consecutivo; coloro che hanno liberato le loro anime dalla trappola delle passioni, e la polvere dell’umiltà si è posata sui loro volti; coloro i cui cuori sono stati purificati dal ricordo della morte, e il mondo ha perso i suoi favori per l’Aldilà; la preoccupazione per i loro doveri li ha privati del sonno, e il rispetto dei diritti ha impedito loro di mangiare; sono inclini a ciò a cui le persone sono contrarie, e sono contrari a ciò a cui le persone sono inclini; sanno che presto partiranno per un altro mondo e devono fare provviste per questo viaggio; sanno di avere una lunga strada davanti e di dover attraversare valichi scoscesi; una strada da cui i suoi viaggiatori non fanno mai ritorno, e valichi che sembrano inghiottire i loro viandanti. Ah, quanto è vicino oggi a domani! Così piangono al pensiero di questo viaggio e si preparano ad esso; come se stessero esalando il loro ultimo respiro, o fossero già morti prima di morire. [Lettera 2]
Conosci il mondo; perché chi conosce il pozzo non vi si getta dentro e chi è consapevole del veleno non lo beve... Il mondo è come una donna la cui dote matrimoniale è la morte o una prostituta disonorata il cui salario è la vergogna. Attenzione! Non prenderla in moglie e non dormire con lei; perché questa infida ha ucciso i suoi mariti e depredato la loro eredità, sedato i suoi amanti e rubato i loro averi. Attenzione! Non lasciare che ti seduca con il suo trucco e ti inganni con la sua civetteria... Il mondo è come un pozzo che si è prosciugato o inquinato da ogni genere di impurità; perciò non gettarci dentro il tuo secchio e non usarlo come tua fonte d’acqua... Il mondo è una scala consumata su cui non ci si può appoggiare, o è come una tana di serpenti in cui chiunque vi abbia messo la mano è stato morso; oppure è come una carcassa che attrae le iene e raduna le mosche, ma scaccia i leoni e disgusta gli esseri umani... Il mondo è una donna che non partorisce, un albero che non dà frutti, una nuvola che non porta pioggia e un’ombra che non dura. Attenzione! Non fare affidamento su di esso; perché fare affidamento su di esso è come fare affidamento sul vento, e fare amicizia con esso è come fare amicizia con un lupo, e chi può essere amico di un lupo?! [Lettera 2]
Non amare il mondo; perché il mondo ha abbandonato coloro che l’hanno amato di più. Se non mi credi, allora guarda i tuoi parenti che sono morti; quelli che sono stati al tuo fianco per un periodo di tempo, ma non c’è traccia di loro oggi. Quindi riesamina la loro storia e impara una lezione dalla loro fine; perché erano esseri umani come te, e la morte li ha afferrati per la gola, e le tombe hanno inghiottito i loro cadaveri, e il tempo ne ha cancellato le tracce. Pensi che quello che è successo a loro, a te non accadrà?! Come?! Nonostante molti di loro fossero più potenti di te, e molti altri fossero più ricchi di te, tuttavia il loro potere e la loro ricchezza non li hanno giovati, e alla fine sono caduti nell’abisso della morte. Attenzione! Non lasciare che il legame con i vivi ti faccia trascurare i morti, in modo da competere con loro per guadagnare denaro, costruire case, comprare utensili, sposare donne e tuffarti nei piaceri; perché i vivi sono i morti del futuro; come i morti sono i vivi del passato. [Lettera 2]
Sono così tanti quelli che hanno dormito e non si sono più svegliati, e quelli che hanno viaggiato e non sono più tornati, e quelli che si sono ammalati e non sono più guariti. Infatti chi è vivo morirà e chi mangia sarà consumato dalla polvere... Non trascurare la morte; perché la morte non ti trascura e preparati ad essa; perché non sai in quale momento arriva. Abbandona le lunghe speranze e non seguire i tuoi desideri. Non rallegrarti se la fortuna ti sorride, né rattristarti se ti arriva la sventura. [Lettera 2]
Traduzione del detto: Quando le persone tendono a destra e a sinistra, voi rimanete saldi sulla via di mezzo, e quando le persone sono inclini verso Zayd e Amr, voi rivolgetevi verso il Mahdi. Ricordate molto Dio Onnipotente, e stabilite il Paradiso come vostro desiderio, ed eseguite la preghiera nel suo momento iniziale, e pagate la Zakat alla sua gente, e fate del bene ai vostri genitori, perché non resterete con loro a lungo, e ingiungete il bene e proibite il male, e alleggerite i vostri lavori, e lasciate tutto ciò che deve essere lasciato, e tenete tutto ciò che deve essere tenuto, e siate pronti a migrare verso il Mahdi; perché io migrerò verso di lui quando troverò abbastanza compagni, anche se ci sono sette mari tra me e lui. Chi è che mi garantisce diecimila uomini, affinché io gli garantisca l’avvento del Mahdi?! La terra è marcia e il tempo è come un bubbone pieno di pus che si è aperto, ma il futuro appartiene ai pii. [Detto 4]
Traduzione del detto: Uno dei nostri compagni ci ha informato e ha detto: Ho sentito Mansoor dire: “In effetti, Dio creò la luce dei Suoi Califfi sulla terra prima di creare i loro corpi, poi concesse a ciascuno di loro un nome da parte Sua ‘e insegnò ad Adamo’ i loro nomi, ‘tutti quanti, poi li presentò agli Angeli’ mentre erano sagome, ‘quindi disse: informateMi dei loro nomi, se siete veritieri! Essi risposero: Gloria a te! Non abbiamo altra conoscenza se non quella che Tu ci hai insegnato; in verità, Tu sei l’Onnisciente, il Saggio! Disse: O Adamo! Informali dei loro nomi. Poi, quando li informò dei loro nomi, Egli disse: Non vi ho forse detto che conosco l’invisibile dei cieli e della terra, e conosco ciò che rivelate e ciò che nascondete?!’ ovvero, quelle qualità soddisfacenti che hanno per cui li ha nominati Califfi e da cui ha scelto i loro nomi.” [Detto 125]
Traduzione del detto: Uno dei nostri compagni ci ha informato e ha detto: Ho chiesto a Mansoor in merito alle parole di Dio Onnipotente, che dice: “Ed Egli insegnò ad Adamo i nomi, tutti quanti, poi li presentò agli Angeli e disse: ‘InformateMi dei loro nomi, se siete veritieri!’” Quali erano quei nomi? Allora, egli rispose: “Erano i nomi dei Califfi di Dio sulla terra; perché quando Egli disse agli Angeli: ‘In verità, Io sono il Designatore di un Califfo sulla terra, loro dissero: Nomini su di essa qualcuno che vi causerà corruzione e vi spargerà sangue?’ Così, Egli insegnò ad Adamo tutti i nomi dei Suoi Califfi sulla terra, affinché ne informasse gli Angeli, in modo che sapessero che Egli non nomina come Califfo su di essa qualcuno che vi causa corruzione e vi sparge sangue, ma piuttosto nomina i Profeti, i veritieri, i martiri e i giusti, e quanto sono eccellenti questi compagni. ‘Poi, quando li informò dei loro nomi, Egli disse: Non vi ho forse detto che conosco l’invisibile dei cieli e della terra, e conosco ciò che rivelate e ciò che nascondete?!’ E lo giuro su Dio, Mahdi era uno di quei nomi.” [Detto 125]
Traduzione del detto: Uno dei nostri compagni ci ha informato e ha detto: Ho chiesto a Mansoor riguardo a Mahdi, allora egli ha risposto: “Si chiama Mahdi perché Dio lo guida verso la verità su ogni cosa e lo guida verso una questione nascosta.” [Detto 126]
Traduzione del detto: Uno dei nostri compagni ci ha informato e ha detto: Ho domandato a Mansoor: “Perché Mahdi è chiamato Mahdi?” Egli ha risposto: “Perché Dio lo guida verso qualcosa a cui non ha guidato nessuna persona al mondo, e se la verità ha le dimensioni di un granello di senape, se è in una roccia o nei cieli o dentro la terra, Dio lo guida verso di essa, in verità, Dio è il Sottile, il Consapevole. [Detto 126]
Lo scopo delle lezioni di Sua Eccellenza Allamah Mansoor Hashemi Khorasani, che Dio lo protegga, è quello di purificare le persone ed insegnare loro il Libro e la saggezza, il loro focus e fondamento sono il Corano e la Sunnah, il loro argomento sono le credenze, le leggi e le morali islamiche, ed abbiamo selezionato da esse ciò che è relativo alle questioni più importanti e fondamentali, l’abbiamo organizzato in un modo che faciliti gli studi e le ricerche per i lettori, ed abbiamo scritto annotazioni ad esse, che contengono riferimenti alle fonti ed alcune spiegazioni necessarie. [Introduzione alle lezioni]
Ogni capitolo delle lezioni riguarda una questione di credo, o giurisprudenziale, o morale, e si compone di tre sezioni:
• La prima sezione è l’enunciazione di alcuni versetti del Corano che sono relativi alla questione, e contiene inestimabili interpretazioni estratte dai detti illuminanti di Sua Eccellenza Allamah, che Dio lo protegga, che spiegano il significato dei versetti in un modo che guarisce i cuori e porta le persone dalle tenebre alla luce.
• La seconda sezione è l’enunciazione di alcuni Hadith autentici del Profeta, pace e benedizioni di Dio su lui e sulla sua famiglia, che sono relativi alla questione, oltre alla citazione delle loro testimonianze e del loro seguito, e contiene accurati punti ed utili spiegazioni di Sua Eccellenza Allamah, possa Dio proteggerlo, che chiariscono i significati degli Hadith, la condizione dei narratori e le opinioni degli studiosi.
• La terza sezione è l’enunciazione di alcuni Hadith autentici dell’Ahl al-Bayt, pace su di loro, che sono relativi alla questione, oltre alla citazione delle loro testimonianze e del loro seguito, e contiene parti simili a quelle della seconda sezione. [Introduzione alle lezioni]
La regola, secondo l’opinione di Sua Eccellenza Allamah, che Dio lo protegga, è l’autorità delle narrazioni mutawatir e la mancanza di autorità delle narrazioni ahad. A suo avviso, una narrazione mutawatir è quella che è stata narrata da più di quattro uomini ad ogni livello, a condizione che non siano collegati e non differiscano sul significato, e ciò che hanno narrato non dovrebbe essere in conflitto con il Libro di Dio o con la Sunnah stabilita dal Profeta, pace e benedizioni di Dio su di lui e sulla sua famiglia, o con il sano intelletto. Inoltre, ciò che è stato narrato da quattro uomini ad ogni livello è considerato mutawatir a condizione che loro siano onesti, in aggiunta alle tre condizioni precedenti, ed è ciò che rende necessario esaminare la condizione dei narratori ogni volta che il loro numero non superi il quattro. Tuttavia, Sua Eccellenza Allamah, che Dio lo protegga, esamina la loro condizione ogni volta che sono più o meno di questo numero in termini di obbligo; perché la maggior parte dei musulmani crede nell'autorità delle narrazioni ahad da parte di una persona affidabile o veritiera, e probabilmente non prende in considerazione ciò che è stato narrato da cinque uomini come mutawatir. Pertanto, Sua Eccellenza Allamah, che Dio lo protegga, seleziona ciò che i loro narratori fidati o veritieri hanno raccontato in modo che sia per loro una prova, possano loro essere guidati. [Introduzione alle lezioni]
Ma il suo requisito per la scelta degli Hadith, dopo la compatibilità del loro significato con il Libro di Dio, la Sunnah stabilita dal Profeta ed il sano intelletto, è che i loro narratori dovrebbero essere famosi per affidabilità o veridicità tra i loro compagni, escludendo i loro oppositori; come egli ha affermato nella spiegazione della condizione di Jabir ibn Yazid al-Ju'fi, dicendo: “Il criterio è la condizione della persona tra i suoi compagni (intendendo le persone della sua setta); perché loro sono più consapevoli della sua condizione, e l’opinione di altre persone non è una prova quando contraddice l’opinione dei suoi compagni; poiché sono più lontani da lui e possono dire cose cattive su di lui dato che non amano la sua setta, e la testimonianza di ciò è l’azione del Messaggero di Dio, pace e benedizioni di Dio su di lui e sulla sua famiglia, quando disse agli ebrei: ‘Che tipo di uomo è tra voi Abdullah ibn Salam?’, quindi loro risposero: ‘Egli è il nostro nobiluomo ed il figlio del nostro nobiluomo, il nostro maestro ed il figlio del nostro maestro, ed il nostro studioso ed il figlio del nostro studioso’, così accettò le loro parole su di lui; poiché erano i suoi compagni. Poi li informò che si era convertito all’Islam, allora iniziarono a parlare male di lui, dicendo: ‘È il nostro uomo peggiore ed il figlio del nostro uomo peggiore’, ma non accettò le loro parole su di lui dopo che gli si opposero a causa della sua setta, e se si accettassero le parole degli oppositori nella setta, dell’Hadith non rimarrebbe nulla; perché ogni gruppo dice cose cattive su un altro gruppo; come puoi vedere, gli sciiti non si interessano a ciò che raccontano i sunniti ad eccezione di quello che usano come prova contro di loro, e vedi che i sunniti non guardano a quello che raccontano gli sciiti se non con stupore e scherno, ed entrambi si sono smarriti dalla via di mezzo, ma noi, senza essere fanatici di nessuna setta, accettiamo tutto ciò che i musulmani narrano in accordo con il Libro di Dio, purché siano famosi per veridicità tra i loro compagni”. [Introduzione alle lezioni]
Il criterio secondo l’opinione di Sua Eccellenza Allamah, che Dio lo protegga, è l’Islam e la fama del narratore per affidabilità o veridicità tra i suoi compagni, e non la sua setta o ciò che i suoi oppositori dicono per indebolirlo senza una ragione accettabile. Pertanto, se il narratore è sunnita, il criterio è la sua condizione nell’opinione dei sunniti, e la sua condizione nell’opinione degli sciiti non ha validità, e se il narratore è sciita, il criterio è la sua condizione nell’opinione degli sciiti, e la sua condizione nell’opinione dei sunniti non ha validità, e non c’è differenza tra le narrazioni sciite e sunnite ogni volta che sono compatibili con i tre principi sopra menzionati ed i loro narratori sono famosi per affidabilità o veridicità tra i loro compagni. Questo è il motivo per cui Sua Eccellenza Allamah, che Dio lo protegga, seleziona le narrazioni sciite così come seleziona le narrazioni sunnite, e non tralascia la narrazione di nessuno a causa della sua setta, fintanto che la sua setta non si opponga ai principi essenziali della religione, in un modo che indica che è fuori dall’Islam; perché in questo caso egli è un ipocrita, e l’ipocrita non è degno di fiducia in nessun campo, anche se tutte le persone lo considerano degno di fiducia. [Introduzione alle lezioni]
Una regola molto importante che ogni musulmano deve conoscere e a cui deve prestare attenzione è che la congettura non ha alcuna autorità nell’Islam. Dio Onnipotente ha esplicitamente dichiarato nel Corano: ﴿إِنَّ الظَّنَّ لَا يُغْنِي مِنَ الْحَقِّ شَيْئًا﴾ che significa, “In effetti, la congettura non è sufficiente per (provare) la verità”, ed Egli ha rimproverato coloro che seguono le congetture dicendo: ﴿إِنْ يَتَّبِعُونَ إِلَّا الظَّنَّ وَإِنْ هُمْ إِلَّا يَخْرُصُونَ﴾ che significa: “Non seguono altro che congetture e non fanno altro che indovinare”. Ciò significa che le credenze e le azioni dei musulmani devono essere sempre basate sulla certezza, e quelle credenze ed azioni che si basano sulla congettura non sono corrette né accettabili per Dio. Quindi, imitare gli altri nelle credenze e nelle azioni, nel senso di seguire le loro parole ed azioni senza conoscerne le ragioni, ovviamente non porta alla certezza, ma porta a congetture, e quindi, secondo le parole esplicite di Dio Onnipotente nel Suo Libro, “[Essa] non è sufficiente per (provare) la verità”. [Domanda e Risposta 1]
La prova di coloro che credono che l’imitazione delle azioni sia ammissibile è il fatto che considerano le azioni diverse dalle credenze, mentre questa differenza non è dimostrata nell’Islam, e le parole di Dio nel Corano sono generali ed includono sia le credenze che le azioni. Ciò significa che ogni musulmano deve imparare le sue credenze ed azioni islamiche, proprio come impara a leggere, a scrivere e le altre necessità della vita, e non deve accettare alcuna credenza o compiere alcuna azione se non con una ragione certa, e le ragioni certe nell’Islam, come spiegato da Mansoor Hashemi Khorasani, possa Dio proteggerlo, nel suo libro Ritorno all’Islam, sono i versetti del Corano e gli Hadith mutawatir e, naturalmente, prestando ascolto al Califfo di Dio sulla terra. Questo è l’Islam puro e completo che non è contaminato da congetture. [Domanda e Risposta 1]
Suo Onore Mansoor crede che l’intelletto e la Sharia abbiano avuto origine da un’unica fonte ed entrambi siano le creazioni di Dio, il Saggio, e quindi non c’è contraddizione tra i due; come ha detto Dio Onnipotente: ﴿مَا تَرَى فِي خَلْقِ الرَّحْمَنِ مِنْ تَفَاوُتٍ﴾; “Non vedi alcuna discrepanza nella creazione di Dio”. In base a ciò, seguire l’intelletto non vuol dire non seguire la Sharia, ma al contrario, vuol dire seguire anche la Sharia; perché grazie alla sua comune origine e alla sua piena compatibilità con l’intelletto, la Sharia ordina di seguire l’intelletto e invita verso di esso; come ad esempio, ha detto: ﴿لَعَلَّكُمْ تَعْقِلُونَ﴾; “Si spera che userete l’intelletto”, e ha detto: ﴿أَفَلَا تَعْقِلُونَ﴾; “Non usate allora l’intelletto?!” Pertanto, Suo Onore Mansoor non ritiene che l’intelletto abbia la priorità sulla Sharia, né crede che si debba seguire l’intelletto invece della Sharia; piuttosto, considera l’intelletto in armonia e in accordo con la Sharia, e ritiene che sia necessario seguire contemporaneamente entrambi. [Domanda e Risposta 2]
Egli considera l’intelletto come il criterio di cognizione, e in questo senso si può dire che l’intelletto ha la priorità sulla Sharia, ma ciò è solo dovuto al fatto che la Sharia è conosciuta per mezzo dell’intelletto e non può essere conosciuta autonomamente; perché è chiaro che non si può verificare la validità del Corano basandosi sul Corano, e neanche la validità della Sunnah basandosi sulla Sunnah, e una simile azione è priva di senso. Pertanto, al fine di conoscere la validità della Sharia, non c’è altra scelta che affidarsi all’intelletto, e questo significa che l’intelletto ha una sorta di priorità obbligatoria e naturale sulla Sharia, e anche la Sharia riconosce questa priorità, ma ciò non significa che l’intelletto conosca indipendentemente tutte le considerazioni religiose, come le regole della preghiera, del digiuno, dell’Hajj e della Zakat; perché tali considerazioni sono le invenzioni del Legislatore, e l’intelletto non può comprenderne le cause e gli scopi, e perciò ha bisogno di ascoltarli dal Legislatore. Pertanto, il fatto che l’intelletto sia il criterio di cognizione non significa che non abbia bisogno della Sharia, ma significa che è un mezzo per conoscere tutto, compresa la Sharia, e questo è ovviamente possibile solo se esso ha una validità intrinseca e auto-evidente. [Domanda e Risposta 2]
Sua Eccellenza Mansoor Hashemi Khorasani crede che il problema principale nel mondo islamico sia la mancanza della sovranità di Dio su di esso, che si è manifestata nella mancanza della sovranità del Suo Califfo su di esso; perché la mancanza della sovranità di Dio sul mondo implica il non conoscere e non applicare i Suoi decreti, e il non conoscere e non applicare i Suoi decreti implica l’emergere della corruzione sulla terra e sul mare... Soprattutto considerando che la mancanza della sovranità di Dio sul mondo è correlata alla sovranità di persone diverse da Lui su di esso; perché il mondo è una società umana, e la società umana ha bisogno di un governante, e a causa di questo bisogno essa non rimane priva di un governante, perciò, se Dio non la governa, allora inevitabilmente qualcun altro oltre a Lui la governerà, mentre la sovranità di persone diverse da Lui su di essa porta alla diffusione della corruzione sulla terra e alla distruzione della natura e delle generazioni... Questa è la situazione oggi; coloro che governano il mondo oltre a Dio fanno tutto il possibile per causare corruzione su di essa, commettere genocidi e distruggere terre prospere. Quante donne e uomini innocenti bruciano nel fuoco delle loro guerre, e quante città e villaggi abitati sono devastati dalle loro invasioni! Questa è la conseguenza coercitiva della sovranità di un altro all’infuori di Dio sul mondo; perché il mondo su cui Dio non regna è il territorio di Satana, e non vi è altro che ignoranza, miscredenza, corruzione e oppressione in esso. Questo è il destino dell’essere umano che si sottomette alla sovranità di un altro all’infuori di Dio, e chi si sottomette alla sovranità di un altro all’infuori di Dio è condannato. Ecco perché il fuoco delle loro guerre non si spegne, né diminuiscono la loro ignominia e miseria; poiché Dio non li governa, e il loro governo è nelle mani di altri; anzi, le loro guerre continueranno ad intensificarsi, e la loro ignominia e miseria aumenteranno ogni giorno; poiché Dio non è il loro sovrano, il loro sovrano è il diavolo. [Domanda e Risposta 15]
Il fatto che gli Hadith siano congetturali, ad eccezione degli Hadith mutawatir, non è solo “l’opinione di Mansoor Hashemi Khorasani”, piuttosto è l’opinione generale degli studiosi musulmani di tutte le sette islamiche ad eccezione di un gruppo di salafiti, e questo è un fatto evidente riconosciuto dal buon senso, tanto che secondo alcuni studiosi musulmani come al-Nawawi (m. 676 AH) in Sharh Sahih Muslim: “negare ciò non è altro che ostinazione contro il sensibile”; perché gli hadith wahid sono tali che in essi c’è la possibilità di errore, distorsione e falsità, e naturalmente, con questa possibilità, essi non portano alla certezza. [Critica e Replica 1]
Il fatto che la congettura non sia una prova è il detto esplicito di Dio Onnipotente nel Sacro Corano, dove ha detto ripetutamente ed affermativamente: ﴿إِنَّ الظَّنَّ لَا يُغْنِي مِنَ الْحَقِّ شَيْئًا﴾; “Infatti, la congettura non è sufficiente per la verità”, ed è chiaro che questo detto esplicito di Dio è una guida per una legge intellettuale, perché anche l’intelletto considera solo la certezza come criterio per conoscere la verità, e non considera sufficienti per conoscere la verità le congetture, i dubbi e le illusioni, tenendo conto che in essi c’è la possibilità del contrario, ed è chiaro che le leggi intellettuali non possono essere specificate; poiché il detto esplicito di Dio rifiuta di essere specificato, nel senso che esso, considerando il suo definitivo ed esplicito contesto, ed anche la sua guida riguardo alla natura della congettura, non tollera specificazione; indipendentemente dal fatto che la specificazione di congetture risultate da narrazioni wahid da esso è specificazione di molte, anzi della maggioranza, il che è riprovevole; considerando che molte congetture, anzi la maggior parte di esse, derivano da narrazioni wahid, e le narrazioni mutawatir non portano a congetture; poiché le congetture risultate da qualcos’altro oltre alle narrazioni sono in minoranza. Pertanto, non è intellettualmente e religiosamente possibile escludere le narrazioni wahid dalle altre congetture. [Critica e Replica 1]
Mansoor Hashemi Khorasani non considera sufficiente l’ijtihad, nel senso di dedurre le sentenze religiose da ragioni congetturali, e ciò si basa chiaramente sul fatto che la congettura non è sufficiente nell’Islam; perché quando la congettura non è sufficiente nell’Islam, non importa se la sua origine sia l’imitazione o l’ijtihad, piuttosto qualunque sia la sua origine, essa non è sufficiente. [Critica e Replica 1]
L’insufficienza dell’imitazione e dell’ijtihad nel senso sopra menzionato, poiché portano a congetture, necessita la caduta dei doveri religiosi o l’obbligo di acquisire certezza su di essi; ma poiché la caduta dei doveri religiosi non è possibile, è imperativo acquisire certezza su di essi, e ciò è possibile in due modi: il Libro di Dio e la Sunnah certa del Suo Profeta a cui si può accedere attraverso le narrazioni mutawatir di Sua Eccellenza e tramite il suo Califfo. [Critica e Replica 1]
Fortunatamente, molte delle leggi essenziali e fondamentali dell’Islam, come i pilastri della preghiera, il digiuno, la Zakat e l’Hajj, come spiegato da Mansoor Hashemi Khorasani in una parte del suo libro, sono conosciuti attraverso il Libro di Dio e le narrazioni mutawatir del Suo Profeta, pace e benedizioni di Dio su di lui e sulla sua famiglia; quindi agire in base ad esse è possibile e sufficiente, ma per essere certi del resto delle leggi dell’Islam ed essere esenti dalla responsabilità per esse, non c’è altro modo se non fare riferimento al Califfo di Dio sulla terra, e ciò è possibile secondo l’opinione di Mansoor Hashemi Khorasani; perché l’impedimento a fare riferimento a lui non è altro che la colpa delle persone nel fornire i suoi prerequisiti, e quindi, rimuovere tale impedimento, nel senso di fornire i prerequisiti per fare riferimento a lui, è possibile per loro, e se ciò richiede il raduno di un numero sufficiente di loro ma un numero sufficiente di loro non si raduna, allora questo non è il peccato di Mansoor Hashemi Khorasani, ma il peccato delle persone stesse e di coloro che impediscono loro di farlo. [Critica e Replica 1]
Successivamente, l’autore considera il superstizionismo come un fattore influente sulle credenze e le azioni dei musulmani, e critica alcuni Sufi per averlo promosso, affermando che hanno avuto un ruolo importante nel diffondere l’irrazionalismo e la religiosità emotiva e poetica tra i musulmani. Egli denuncia anche molti poeti per aver composto poesie belle ma scorrette che sono contrarie agli insegnamenti dei Profeti, e li considera, come gli stregoni, rivali e nemici dei Profeti che impediscono alle persone la via di Dio per mezzo di “Zukhruf al-Qawl” e “Lahw al-Hadith”. [Articolo 1]
Un’altra questione fondamentale ed importante che Mansoor Hashemi Khorasani ha affrontato nel suo distinto e polemico libro Ritorno all’Islam, è la questione del governo Islamico. Dal suo punto di vista, il governo sulle persone spetta solo a Dio, e nessuno tranne Lui ha il diritto di governare su di loro, ed Egli attua il Suo governo nominando un deputato o il cosiddetto “Califfo”. Pertanto, la base per la formazione del governo Islamico e la sua legittimità politica è il permesso specifico e definito di Dio, che non esiste per nessuno degli attuali governanti nel mondo Islamico, e quindi, nessuno dei loro governi è attualmente un governo Islamico. Egli afferma che il governo Islamico necessita di un sovrano che è nominato da Dio in modo specifico e definitivo, e considera questa necessità come uno dei principi ovvi ed essenziali nell’Islam e nelle altre religioni abramitiche, e crede che non ci sia spazio per una discussione al riguardo. Ovviamente, a differenza di tutti gli studiosi musulmani di tutte le sette Islamiche, l’autore ritiene possibile per le persone aver accesso ad un tale sovrano e che il motivo della loro mancanza di accesso ad un tale sovrano, contrariamente alla loro credenza popolare, non sia la saggezza di Dio, ma la loro colpa nel fornire le condizioni necessarie per accedere a lui, ed ogni volta che loro soddisfano queste condizioni in un processo del tutto normale e convenzionale, il loro accesso a lui sarà realizzato. Di conseguenza, la loro mancanza di accesso a lui non è una scusa per scegliere un sovrano diverso da lui; perché da un lato, considerando la possibilità del loro accesso al sovrano nominato da Dio, non c’è necessità di scegliere un altro sovrano, e dall’altro, la loro mancanza di accesso a questo sovrano è dovuta alla loro stessa colpa, e quindi, non può essere giustificata come scusa per scegliere un altro sovrano, anche se sembrano non avere scelta. In base a ciò, il governo Islamico è possibile solo con la sovranità del Califfo di Dio sulla terra, e la sovranità del Califfo di Dio sulla terra è possibile solo con il libero arbitrio e le azioni delle persone. [Articolo 1]
Altrove nel libro Ritorno all’Islam, Khorasani considera l’instaurazione dell’Islam utile ed efficace solo nella sua forma pura e perfetta, e crede che stabilirne una parte da sola o mischiata con qualcosa al di fuori di esso, non solo non sia utile ed efficace, ma possa essere dannoso e pericoloso, e questo è contrario alla convinzione della maggior parte dei musulmani che pensano che stabilire anche una parte dell’Islam sia desiderabile ed efficace. Egli paragona l’Islam ad un unico sistema con componenti interconnessi, in cui se un componente non funziona, anche gli altri componenti perderanno la loro efficienza e l’intero sistema fallirà. Pertanto, i musulmani non hanno altra scelta che stabilire l’Islam completo nella sua forma più pura, e questo è possibile solo se il Califfo di Dio sulla terra lo insegna. [Articolo 1]
Un’altra questione fondamentale ed importante in questo libro è che l’autore considera l’attuazione dei limiti e delle punizioni Islamici subordinata all’attuazione di tutte le sentenze generali e politiche dell’Islam, e ritiene che la legislazione di questi limiti e punizioni sia stata fatta in vista del governo di Dio sulla terra, proporzionale al tempo ed al luogo in cui tutte le sentenze dell’Islam vengono attuate come deterrenti. Pertanto, l’attuazione di tali limiti e punizioni in un altro tempo e luogo non è giusta né proporzionale; soprattutto considerando che dal punto di vista dell’autore, le sentenze dell’Islam sono interdipendenti ed interconnesse e si condizionano a vicenda e sono influenzate l’una dall’altra. [Articolo 1]
In un’altra parte del libro Ritorno all’Islam, Mansoor Hashemi considera i disaccordi tra i musulmani, la sovranità di chiunque altro oltre a Dio, la mescolanza con nazioni e culture non Islamiche, l’emergere delle sette e la loro rivalità reciproca, il declino morale e la prevenzione da parte dei nemici come i più importanti impedimenti all’istituzione dell’Islam perfetto e puro fin dalla scomparsa del Profeta, pace e benedizioni di Dio su di lui e sulla sua famiglia, e discute di ciascuno di essi in dettaglio, con una prospettiva storica, patologica e trans-settaria. Egli considera anche la tendenza agli Hadith come uno degli impedimenti alla conoscenza dell’Islam puro e perfetto ed alla sua istituzione da parte dei musulmani; perché a suo avviso, gli Hadith, nel senso di narrazioni congetturali provenienti dalla Sunnah del Profeta, pace e benedizioni di Dio su di lui e sulla sua famiglia, non hanno validità a causa dell’invalidità della congettura nell’Islam, ed affidarsi ad essi non è sufficiente per dedurre una credenza o una legge. Egli ritiene che non vi sia ragione di escludere la congettura derivante dagli Hadith dalle altre congetture; perché l’invalidità della congettura è una delle sentenze dell’intelletto che non accetta eccezioni. Pertanto, solo un Hadith mutawatir, i cui narratori sono numerosi e causano certezza, è valido, sebbene tali Hadith siano molto pochi e non abbastanza disponibili. Tuttavia, dal punto di vista dell’autore, la soluzione a questa difficile situazione non è riferirsi ad Hadith non mutawatir, ma riferirsi al Califfo di Dio sulla terra, e se non è possibile riferirsi a lui in questo momento, ciò è a causa della colpa delle persone nel realizzare i suoi preparativi, pertanto non hanno nessuna scusa per fare riferimento ad Hadith non mutawatir. [Articolo 1]






