Martedì 15 luglio 2025 d.C. / 19 Muharram 1447 AH
Mansoor Hashemi Khorasani
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come ha detto Dio Onnipotente: ﴿وَرَفَعْنَا بَعْضَهُمْ فَوْقَ بَعْضٍ دَرَجَاتٍ لِيَتَّخِذَ بَعْضُهُمْ بَعْضًا سُخْرِيًّا ۗ[1]; “E abbiamo dato ad alcune persone la superiorità di grado su altre, in modo che alcuni di loro possano prendere altri a loro servizio”.

Certamente le percezioni dell’intelletto non sono semplici, piuttosto, secondo la quantità di conoscenza e gli impedimenti a essa che vi esistono, l’intelletto possiede differenti livelli, che includono l’illusione, cioè la probabilità sconfitta, il dubbio, cioè l’uguale probabilità, la congettura, cioè la probabilità dominante, e la certezza, cioè l’improbabilità del contrario. Tuttavia, sebbene tutti derivino dall’intelletto, è solo la certezza che è considerata il criterio di cognizione; perché l’illusione, il dubbio e la congettura sono più o meno in contraddizione con la loro probabilità contraria, e quindi essi stessi hanno bisogno di un criterio di cognizione al fine di conoscere la correttezza di una delle due probabilità contenute in essi, e quel criterio è proprio la certezza, che non ha nessuna probabilità contraria, di conseguenza la sua autorità è inerente e autoevidente. Resta inteso che il fondamento della cognizione umana è solo la certezza, e qualsiasi cognizione che non porti alla certezza non ha validità; come ha detto Dio Onnipotente: ﴿إِنَّ الظَّنَّ لَا يُغْنِي مِنَ الْحَقِّ شَيْئًا ۚ[2]; “In effetti, la congettura non è sufficiente per la verità”, e questo avviene nonostante la congettura sia la percezione più forte dell’uomo dopo la certezza, mentre le altre sue percezioni sono molto più deboli di essa, perciò a fortiori non sono considerate come prove.

L’intelletto è autoevidente

L’intelletto è la principale fonte di cognizione e il primo criterio di conoscenza, e la sua autorità è decisamente autoevidente; perché non è possibile immaginarlo senza riconoscerlo, e il suo riconoscimento è inseparabile dalla sua immaginazione. Piuttosto, si può dire che la stessa autorità è un argomento intellettuale e non ha altro significato se non quello di scoprire la realtà per l’intelletto, e quindi dimostrare l’autorità dell’intelletto è come dimostrare l’autorità dell’autorità! In altre parole, l’autorità di tutto ciò che viene menzionato per dimostrare l’autorità dell’intelletto non è più ovvia dell’autorità dell’intelletto, e per dimostrarla è necessario che venga dimostrata l’autorità dell’intelletto;

↑[1] . Az-Zukhruf/ 32
↑[2] . Yunus/ 36