Martedì 23 settembre 2025 d.C. / 1 Rabi’ al-Thani 1447 AH
Mansoor Hashemi Khorasani
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Prima introduzione; il criterio di cognizione

Discutere riguardo al criterio di cognizione in generale, e di conseguenza riguardo al criterio di cognizione dell’Islam in particolare, richiede di presentare alcune introduzioni:

1. La necessità del criterio di cognizione

Per conoscere qualcosa nel mondo è necessario un criterio, e la cognizione dell’Islam non fa eccezione a questa regola. Il significato di “cognizione” è distinguere tra una cosa e un’altra, ad esempio distinguere tra il bene e il male, il vero e il falso, il giusto e lo sbagliato, ciò è possibile solo se esiste un criterio per distinguerli. È chiaro che, senza un criterio, il giudizio non è possibile, ma se presumibilmente fosse possibile, ognuno giudicherebbe in modo diverso, e alla fine ciò renderebbe il giudizio impossibile; perché senza un criterio non è possibile distinguere quale giudizio sia corretto e quale errato. I disaccordi dei musulmani che hanno portato alla loro debolezza e alla forza dei loro nemici possono essere dovuti alla mancanza del criterio di cognizione o alla non aderenza a esso, e ciò rende ancor più evidente la necessità del criterio di cognizione e l’aderenza a esso.

2. L’unità del criterio di cognizione

I disaccordi dei musulmani sono causati dalla loro differente conoscenza dell’Islam; nel senso che i diversi individui e gruppi musulmani hanno una differente cognizione dell’Islam e non accettano l’altrui cognizione di esso. È ovvio che non è possibile rimuovere questi disaccordi senza acquisire un’unica cognizione, e per acquisire un’unica cognizione ci deve essere un unico criterio.